Recensione "Dove batte il cuore", di Annemarie De Carlo



TITOLO: Dove batte il cuore
SAGA: I segreti di Willow Grove
AUTORE: Annemarie De Carlo
CASA EDITRICE: Triskell Edizioni
GENERE: MM contemporaneo
PAGINE: 356
DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 Agosto 2019
PREZZO: € 12,00

TRAMA

Gus è stato cacciato di casa dalla matrigna. Quando arriva a Willow Grove, piccola comunità della contea di Montgomery, vicino a Philadelphia, è senza un soldo. Finisce per essere assunto come cameriere al ThreeDee's Diner di proprietà di Dafne Rivers, una simpatica signora abituata a raccogliere randagi, sia in forma umana che animale.
Sonny è il rampollo di una famiglia ricchissima di Willow Grove. È sfrontato, provocatore e molto disinibito. Entra ed esce dal motel di fronte al ThreeDee's sempre con un uomo diverso. È gay ma la madre è convinta che sia solo un modo per contestarla, tanto che ha già organizzato un matrimonio con Annabelle, la figlia di Clayton Sanders.
Mark Rowland è un uomo schivo e misterioso. Gestisce il ristorante Tuna Lulu, e l’annesso Lounge gay friendly in città. È gay e vive le sue avventure in modo molto discreto. Ha un segreto, un compagno malato a casa che gli rende la vita difficile, anche e soprattutto emotivamente.
Le vite di questi tre uomini sono destinate a intrecciarsi tra loro insieme all’esistenza di Willow Grove.

RECENSIONE

Dopo averci condotto in un mondo musicale circondato da angeli e demoni e sul palcoscenico di un teatro, Annemarie De Carlo ci accompagna a Willow Grove, una piccola comunità sulla quale grava un omicidio con aggravante omofoba, i cui colpevoli non sono stati ancora accertati. L'arrivo di Gus, un diciannovenne cacciato dalla sua matrigna in quanto gay, scombussola gli equilibri già precari della cittadina, dando il via a una nuova serie di aaaggressioni e alla scoperta di nuovi indizi. E mentre si cerca di risolvere il caso una volta per tutte, sboccia un amore intenso e contrastato. Il risultato è un libro davvero splendido, romantico e avvincente, che tiene col fiato sospeso fino alla fine e spazia tra temi importanti come l'omofobia, la violenza, il coraggio di andare avanti e di essere se stessi fino in fondo. Il maggior punto di forza è dato dai personaggi, veri e pieni di difetti, che nel corso della vicenda attraversano un percorso di crescita molto interessante. La storia d'amore è bellissima, i due personaggi coinvolti hanno un bagaglio doloroso ma trovano la salvezza l'uno nell'altro, e le scene di passione mi hanno emozionata tantissimo. Un altro punto di forza è senza dubbio la narrazione: avviene attraverso tre punti di vista, cosa che mi ha fatto sorridere, perché mi ha ricordato i punti di vista plurimi della saga "Il ciclo delle anime", che mi ha fatto scoprire l'autrice e affezionarmicisi. Il libro è autoconclusivo, ma lascia diverse questioni in sospeso, e io non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo. Brava, Annemarie!

VOTO

5/5


Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione "Nascosti dal mondo", di J. W. Kilhey

Recensione "Tutti i colori di Byron" di Manuela Chiarottino

Recensione "La canzone di Achille", di Madeline Miller