Recensione "The imitation game"


TITOLO: The imitation game
TITOLO ORIGINALE: The imitation game
GENERE: Biografico, Drammatico, Thriller
ANNO: 2014
REGIA: Morten Tyldum
CAST: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Charles Dance, Matthew Goode, Mark Strong, Rory Kinnear, Tuppence Middleton, Allen Leech, Steven Waddington, Tom Goodman-Hill, Matthew Beard, James Northcote
PAESE: USA
DURATA: 114 Min.
DISTRIBUZIONE: Videa

TRAMA

Durante l'inverno del 1952, le autorità britanniche entrarono nella casa del matematico, criptoanalista ed eroe di guerra Alan Turing per indagare su una segnalazione di furto con scasso. Finirono invece per arrestare lo stesso Turing con l'accusa di "atti osceni", incriminazione che lo avrebbe portato alla devastante condanna per il reato di omosessualità. Le autorità non sapevano che stavano arrestando il pioniere della moderna informatica. Noto leader di un gruppo eterogeneo di studiosi, linguisti, campioni di scacchi e agenti dei servizi segreti, ha avuto il merito di aver decifrato i codici indecifrabili della macchina tedesca Enigma durante la II Guerra Mondiale.

RECENSIONE

Nel 2015 Eddie Redmayne ha vinto l'Oscar come migliore attore per la sua interpretazione del genio Stephen Hawking ne "La teoria del tutto". Nella stessa categoria era nominato anche Benedict Cumberbatch, per la sua interpretazione di un altro grande genio: Alan Turing. Un'interpretazione pirotecnica ed emotivamente intensa che ha dato una marcia in più a questo magnifico film. L'azione si apre a Manchester all'inizio degli anni '50, quando una segnalazione di furto con scasso porta un poliziotto a interrogare Alan Turing, senza sapere di aver firmato involontariamente la sua condanna. E mentre il matematico comincia a raccontare la sua storia, ecco che passato e presente cominciano ad alternarsi in tre piani temporali distinti: il 1939, quando Turing viene contattato dall'intelligence inglese per decrittare Enigma, la macchina cifrante usata dai nazisti, e si lancia nell'audace impresa di costruire una macchina antesignana dei moderni computer, forte del sostegno dell'amica e collega Joan Clarke (Keira Knightley, in una delle sue performance migliori); il 1926, quando riesce a sfuggire temporaneamente alle angherie dei bulli grazie a un bel cavaliere, il coetaneo Christopher Morcom, che gli fa scoprire cos'è l'amore e lo inizia al mondo della decrittazione, prima di morire prematuramente di tubercolosi;  infine il 1952, quando viene condannato alla castrazione chimica per il "peccato" di omosessualità, una condanna spaventosa e ingiusta che di lì a poco lo indurrà al suicidio. Ne viene fuori un film intenso, commovente e pieno di pathos, che restituisce un magnifico ritratto dell'uomo che fu Alan Turing, un uomo allergico alle convenzioni dotato di genio puro che ha contribuito a salvare milioni di vite per poi ricevere una ricompensa crudele, e che denuncia l'ipocrisia e l'omofobia della Gran Bretagna dell'epoca, un paese non ancora pronto ad accettare la natura umana in tutte le sue sfaccettature. Completano il quadro un cast straordinario, dialoghi brillanti e una forte partecipazione emotiva, maggiormente accentuata negli episodi della giovinezza e nello struggente dialogo finale. È un film che, anche dopo la fine, rimane impresso nella testa e nel cuore per molto tempo. Per concludere, vi consiglio di tenere a  portata di mano il fumetto "Enigma, la strana vita di Alan Turing" (Recensione Qui https://oltrelarcobalenolgbt.blogspot.com/2018/08/recensione-enigma-la-strana-storia-di.html?m=1): potrebbe venirvi voglia di leggerlo dopo la visione del film.

VOTO
5/5







Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione "Nascosti dal mondo", di J. W. Kilhey

Recensione "Tutti i colori di Byron" di Manuela Chiarottino

Recensione "La canzone di Achille", di Madeline Miller