Recensione "Nella vita degli altri", di Michele Bravi


TITOLO: Nella vita degli altri
AUTORE: Michele Bravi
CASA EDITRICE: Mondadori
GENERE: Narrativa
PAGINE: 132
DATA DI PUBBLICAZIONE: 23 Ottobre 2018
PREZZO: € 17,00

TRAMA

Quanto c'è di noi nella vita di chi ci sta attorno? Quanto c'è degli altri nella nostra vita? Qual è la distanza che intercorre tra il modo in cui noi ci vediamo e quello con cui gli altri ci guardano? Domande che riguardano il gioco degli specchi e che prendono forma in questo romanzo, che racconta, con una consapevolezza e una poesia inedite, i temi dell'identità e dell'immedesimazione. Al piano terra di una palazzina di cemento squadrata e piena di finestroni e di inferriate, c'è la panetteria del signor Bisacco. L'odore del suo pane si infiltra tra le fessure strette dell'intonaco crettato e gli spiragli degli infissi da sostituire, profumando e amalgamando la vita delle persone che abitano il condominio. L'edificio ha cinque piani e accoglie e racconta molte storie. Quella di Angelo, un uomo spaventato che vive la sua passione per la fotografia con gravità e sofferenza. Quella della signora Vera, che viene da Padova ma sogna Parigi e lussi impossibili. Di Achille, un uomo complesso che cerca nel cibo la sua vendetta contro il mondo. Quella della signorina Eco, la cui bellezza nasconde una sottile punta di coraggio verso la Vita. Cinque storie memorabili che si intrecciano e si rispecchiano tra immagini slegate e suoni sfarinati, descrivendo il caos di un uomo smarrito nelle sue profondità. Questo di Michele Bravi è un esordio singolare il cui racconto somiglia più a una canzone da leggere a voce alta. Così come suona la sua lingua: ariosa, empatica, immaginifica, ritmica. Un romanzo che racconta il viaggio di un uomo dentro la vita degli altri e degli altri dentro la sua. Storie attorcigliate che si infrangono come uno specchio rotto e che si ricompongono in una progressione di azioni potenti come fucilate al petto.

RECENSIONE

Per la prima volta, Michele Bravi veste i panni dello scrittore con un romanzo d'esordio unico e davvero sorprendente, nato da una canzone lunga più di 120 pagine. Teatro della vicenda è una palazzina di cinque piani, in cui il signor Bisacco, un anziano panettiere, dopo aver subito un furto precipita in un abisso di follia, finendo per coinvolgere anche gli altri condomini, ognuno dei quali si trascina dietro un bagaglio doloroso. E così, nell'arco di una sola notte, tutti quanti, dalla signora Vera ad Achille, dalla signorina Eco ad Angelo, si ritrovano a fare i conti con la propria identità e a rispecchiarsi in quella degli altri. Ne viene fuori un romanzo poetico e straziante, intenso e commovente, che tratta temi importanti, quali l'identità, l'immedesimazione e la violenza, intesa non solo come fisica, ma anche come emotiva e sessuale. Con uno stile raffinato ed evocativo, l'autore ci mostra un mondo a tratti pirandelliano attraverso una narrazione scorrevole  che, in un crescendo di tensione, tra ruoli rovesciati e colpi di scena, tiene il lettore col fiato sospeso fino alla fine, dando la sensazione di essere davvero in quella palazzina. Degna di nota è la cura con cui vengono trattati i personaggi, a cominciare dalla scelta dei nomi. Sono personaggi autentici, imperfetti, ed è molto facile immedesimarsi. Non mancano inoltre i riferimenti al mondo dell'arte, alle stesse canzoni di Michele, che sicuramente i lettori più attenti non potranno fare a meno di notare. Molte altre cose ci sarebbero da dire, ma non sarebbero sufficienti a rendere giustizia a questo splendido romanzo. Perciò non posso fare altro che dirvi di preparare i fazzoletti, di ascoltare la playlist preparata dall'autore e di immergervi nella lettura. Vi squarcerà il cuore? Naturalmente, ma vi farà guardare dentro voi stessi con occhi diversi e arricchirà la vostra anima, facendovi capire il significato dell'empatia, alla quale il romanzo è dedicato. "Nella vita degli altri"  è destinato a rimanere con voi per molto tempo.

VOTO
5/5

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